Sul Blog ufficiale Microsoft Office Next viene raccontato il modo in cui è nato ed è stato sviluppato Office 2013 per piattaforma ARM e, più nello specifico, per i tablet con Windows RT.
La nascita di Office per ARM è databile al CES del 2011 quando Steve Ballmer mostrò la prima demo di Word e Power Point.

Prima di avviare i lavori per la progettazione di questa innovativa versione di Office, Microsoft ha fatto dei sondaggi per capire ciò che la gente voleva; da queste ricerche di mercato la casa di Redmond ha capito che avrebbe dovuto creare delle applicazione che fornissero la stessa esperienza d’uso della versione Desktop permettendo agli utenti di trovarsi in un ambiente “familiare”, ma che fossero adattate all’uso su tablet con il touch screen e gestendo in modo ottimale le risorse energetiche in modo da non esaurire anzitempo la batteria.

Il problema più grande è stato proprio massimizzare la durata della batteria; questo problema nasce dal fatto che Office richiede un continuo lavoro della CPU anche in fasi di inattività dell’utente. Queste chiamate alla CPU da parte del programma, che solo in idle superavano le 1000 volte al minuto, sono state ridotte del 95%.

Altra situazione nuova nella progettazione di Office per ARM si è presentata in seguito al fatto che i tablet sono basati su SoC (System on Chip) che inglobano CPU, GPU, scheda di rete ecc. che solitamente sono divise nei normali PC; questo fattore rappresenta una risorsa che Office è stato programmato per sfruttare al meglio.

Fra gli scenari scottanti che Microsoft ha dovuto affrontare troviamo anche il problema dello spazio occupato sul disco. Infatti i moderni tablet usano SSD poco capienti, addirittura da 64 GB, che sono davvero pochi se si pensa che un’installazione di Office per Desktop occupa circa 3 GB. Per far fronte a questo problema sono state individuate due soluzioni: solo i modelli e clipart principali vengono salvati su disco mentre il resto è disponibile online; altra idea che è stata sviluppata a Redmond è la capacita di Office di individuare i pacchetti lingua non utilizzati e di cancellarli, liberando così una notevole quantità di spazio sull’unità.

Articolo di WindowsBlogItalia