Siamo ad un bivio, l’ennesimo per Microsoft nel settore mobile. Quest’ultimo stagna ormai da troppo tempo nella zona d’ombra del mercato dominato da Android e iOS. Windows Mobile per come lo conosciamo ora è un oggetto misterioso anche per Microsoft, ma oggi è stata fatta un enorme promessa. La promessa di una rivoluzione del settore mobile, quella che i fan più incalliti attendevano, quella che i detrattori non hanno mai creduto potesse arrivare.

Prima di tutto bisogna sgomberare il campo e scrollarci di dosso l’appellativo mobile, ma anche phone. Dal lancio di Windows 10, Microsoft ha cercato di far intendere a tutti che non esiste una distinzione tra Desktop e Mobile, e se quest’ultima oggi è ancora visibile lo sarà sempre di meno, fino a scomparire. L’unica differenza che vedremo saranno gli stessi device sui quali utilizzeremo Windows, tanto che oggi Microsoft ha parlato di PC-cellulari (o cellulari-PC).

Novità? No.

Il progetto a cui Microsoft sta lavorando ha già fallito una voltama allora fu utopia. Si chiamava Windows RT ed essenzialmente era lo stesso concetto riproposto oggi, ma con mezzi insufficienti. L’approccio fu troppo drastico, catapultando gli ignari utenti da un decennale e collaudato sistema Desktop tradizionale a una concezione nuova, un’esperienza d’uso quasi precorritrice in un PC. Per questi motivi non è stata capita, ma soprattutto non è stata digerita e quindi scartata, semplicemente perché non ancora pronta. Il vero limite di quell’idea iniziale fu l’incapacità di adattarsi al sistema già in uso. Windows RT era un sistema basato esclusivamente sulle app, all’interno di un mondo in cui le app sono tutt’ora prerogativa degli smartphone e che latitano nel Windows Store. Il fallimento fu annunciato al lancio.

Rivoluzione? Sì.

Come trasformare una concezione fallimentare, ma innovativa, in una potenziale rivoluzione? Semplicemente individuando ciò che manca attualmente nel settore mobile, che casualmente coincide con quello in cui si domina da decine di anni. Insomma, interfacciare due architetture agli antipodi sullo stesso dispositivo – che ci vuole?
Da quello che abbiamo potuto vedere all’evento di oggi, sembrerebbe esserci riuscita. Per dare un esempio pratico della potenzialità del nuovo ibrido, Microsoft ha mostrato una demo di Photoshop (quello vero) in esecuzione sull’hardware di un Galaxy S7 o un HP Elite x3 – per intenderci. Figuriamoci su uno SnapDragon 835.

Windows 10 e app x86 sui processori ARM dal 2017. Lunga vita a Windows 10 Mobile?

Tutti i vantaggi di produttività e sviluppo dell’architettura x86, uniti all’efficienza di quella ARM, potrebbero essere la formula magica per rilanciare un settore mobile ormai saturo, stanco, e forse tentare di rivoluzionarlo, andando a ricomporre tutte le tessere del puzzle Windows 10, lo Store, ma soprattutto Continuum e tutte le altre funzionalità condivise tra le versioni del sistema operativo. Per arrivare a questo risultato è stato necessario adottare l’emulazione degli applicativi x86 su processori Qualcomm. Stando a quanto lascia intendere Microsoft, gli eseguibili non avranno limitazioni, né per gli utenti né per gli sviluppatori, garantendo prestazioni accettabili, anche se ovviamente la potenza sarà minore di un PC tradizionale.

È ora di Surface Phone? Non è detto.

Arrivati a questo punto la domanda sorge spontanea. Se Microsoft risolvesse tutti i suoi problemi col settore mobile, presenterebbe finalmente Surface Phone? Definitivamente tramontata l’idea di un Wintel, combinando tutti gli elementi annunciati oggi e quelli precedenti ci accorgiamo di come la definizione stessa di Surface Phone sia limitante. Ripensando alle parole di Nadella, appare molto più chiara l’idea dietro il famoso dispositivo mobile definitivo. Un device tascabile, non necessariamente un vero e proprio telefono, che all’occorrenza sia in grado di trasformarsi in un vero PC ed eseguire veri programmi tramite un Continuum potenziato per l’occasione.

A loro volta emblematiche appaiono molto più chiare le parole di Terry Myerson, che già ad ottobre preannunciava una focalizzazione sull’architettura ARM e la connettività cellulare, ma senza parlare espressamente di telefoni. È chiaro che Microsoft punta ad abbracciare diverse categorie di device e forse crearne una nuova, inedita, come avvenuto con Surface Pro e Surface Studio. L’idea di Windows Mobile e che abbiamo oggi non è necessariamente quella che ha in serbo Microsoft nel prossimo futuro, e quindi nemmeno quella di un ipotetico Surface Phone. Microsoft sta ponendo le basi per una nuova soluzione, diversa dal concetto attuale di smartphone.

Non solo ARM, in arrivo supporto eSIM e 5G nei PC e tablet Windows 10

Al momento Microsoft è concentrata su Windows 10, far funzionare PC e i tablet 2-in-1 basati su un’architettura ARM, un settore molto allettante per il colosso di Redmond. Ottenuti buoni risultati in quest’ambito, una nuova avventura in prima persona come produttore di smartphone potrebbe essere auspicabile. Inoltre, rimane sempre valida la strategia business improntata da Nadella, con dispositivi di fascia alta volti innanzitutto al mondo aziendale, come HP Elite x3 e il suo costoso portatile-dock. È ovvio che le premesse sulla carta ci sono tutte, ora, ma è anche certo che questa volta ci andrà con i piedi di piombo prima di annunciare qualcosa.

Si apre un’opportunità e uno scenario davvero interessante per Microsoft e l’intero ecosistema Windows 10. Basterà tutto questo per offrire una nuova e unica alternativa ad iPhone, iPad, Android e Chromebook? Ditecelo nei commenti.

Articolo di Windows Blog Italia