In occasione del Mobile World Congress 2017 di Barcellona, abbiamo avuto l’opportunità di testare, anche se brevemente, i Microsoft HoloLens, gli occhiali olografici per la mixed-reality del colosso di Redmond. Nonostante negli USA abbondino, già da tempo, le recensioni di questo device che viene da futuro, abbiamo ritenuto opportuno appuntare quella che è stata la nostra prima esperienza con il visore.
Cosa si prova a indossare HoloLens
Indossare gli HoloLens non è proprio semplicissimo, ma neanche difficile: si indossano come un casco e poi si stringono tramite una rotella di regolazione posta sul retro. Il problema principale è stato capire quando gli occhi erano in asse con le proiezioni virtuali. Diciamo che anche la demo non aiutava, perché non tutto l’ambiente era mappato e alcune aree erano totalmente prive di immagini. Tra l’altro Intel, che aveva messo a disposizione i visori, proponeva una demo statica, senza interazioni gestuali, che non valorizzava tutte le potenzialità di HoloLens.
A tal proposito non abbiamo neanche colto il tanto criticato campo visivo ristretto, essendo davvero complesso orientarsi nell’ambiente di realtà aumentata generato da HoloLens: siamo certi che altri applicativi olografici offrano un’esperienza decisamente superiore.
Ritornando all’indossabilità, dobbiamo ammettere che la soluzione ideata dai designer Microsoft è molto comoda e non dà assolutamente fastidio; così come il peso che, forse per l’emozione, non abbiamo minimamente notato.
Microsoft non si smentisce
Come spesso ci succede di recente, restiamo delusi dall’impegno che Microsoft mette nei sui progetti quando arriva il momento di mostrarli al pubblico: gli stand Samsung e degli altri produttori di visori di realtà virtuale avevano code di decine di metri e ore di attesa, mentre per testare gli HoloLens abbiamo aspettato un solo turno, per poi avere un’esperienza neanche al massimo delle potenzialità del visore olografico.
Nell’attesa di poter provare più con calma e approfonditamente gli HoloLens, magari con applicativi olografici più complessi e meglio sviluppati, vi invitiamo a porre nei commenti le vostre domande a riguardo.
Articolo di Windows Blog Italia