Chrome userà più RAM

La funzione di isolamento dei siti è volta alla protezione dei PC dalle note vulnerabilità Spectre e Meltdown, ma porterà a un incremento della RAM usata da Google Chrome.

Chrome e l’isolamento dei siti

Recentemente sono tornate alla luce le criticità di Meltdown e Spectre, le due più grandi vulnerabilità dell’ultimo anno; tra i vari tentativi per arginare il problema spicca quello di Google, che ha inserito nel suo browser la funzione di isolamento dei siti.

Per mantenere però un alto livello di sicurezza, dovrete rinunciare a un po’ di RAM disponibile: Chrome infatti – con la funzione attiva – richiederà un ulteriore 10 % di RAM, incrementando il quantitativo di memoria occupata dal browser quando è in esecuzione.

Charlie Reis, software engineer in Google, ha spiegato:

L’isolamento dei siti porta un notevole cambiamento alle basi di Google Chrome, ma in generale non dovrebbe presentare a cambiamenti visibili. L’isolamento dei siti fa sì che Chrome crei più processi di rendering, che si accompagnano a compromessi in termini di prestazioni: il sovraccarico della memoria totale del 10 – 13 percento nei carichi di lavoro è dovuto al maggior numero di processi coinvolti. Il nostro team continua a lavorare sodo per ottimizzare questo comportamento e mantenere Chrome veloce e sicuro.

La funzione di isolamento dei siti è stata implementata con Chrome 67 proprio per eliminare Meltdown e Spectre dai prodotti Google.

Anche se arrivasse un attacco Spectre in una pagina web malevola, i dati di altri siti web non verrebbero caricati nello stesso processo e quindi ne sarebbero disponibili di meno per l’autore dell’attacco. Questo riduce significativamente la minaccia rappresentata da Spectre.

Se usate Chrome 67, potete digitare nella barra di ricerca chrome://flags/#enable-site-per-process e verificare se l’isolamento dei siti – o Strict site isolation – è attivo o meno.

Cosa ne pensate dell’isolamento dei siti introdotto in Chrome? Quanta memoria RAM arriverà a utilizzare il browser di Google nei nostri PC? Fateci sapere la vostra opinione lasciando un commento.

Articolo di Windows Blog Italia
Fonte | Google