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Il 23 e 24 ottobre WindowsBlogItalia ha partecipato alla Windows Developer Conference 2012. L’evento è stato un’occasione di crescita a livello tecnico, da cui trarrete beneficio con l’incremento della qualità delle nostre app, ma soprattutto un modo per conoscere da vicino i vantaggi e i limiti di Windows 8 dal lato dello sviluppatore, aspetto che inevitabilmente si riflette sull’utente finale e di cui vi andremo quindi a parlare.

Spendiamo poche parole per complimentarci con tutti gli speaker che hanno tenuto le sessioni, dimostrando che in Italia sappiamo raggiungere un altissimo livello di competenze tecniche.

Potenzialità di Windows 8

Windows 8 porta una nuova filosofia d’utilizzo delle applicazioni e di conseguenza un nuovo modo di pensarle in fase di sviluppo. La possibilità di raggiungere nuove tipologie di dispositivi, dal form factor estremamente vario, offre nuove opportunità. Basti pensare a tablet, ultrabook, convertibili, detachable, notebook, all-in-one e desktop, che trovano la loro collocazione sia tra gli utenti normali sia in ambito professionale, prospettando una situazione molto interessante.
Le applicazioni Windows Store (nuovo nome ufficiale delle “Metro app”) seguono dei principi che garantiscono una interfaccia pulita e fluida. Si dice basta a quelle applicazioni piene di bottoni, di cui spesso molti mai utilizzati, giungendo ad avere solo l’essenziale, in modo estremamente contestualizzato, il tutto all’interno di un’app che gira a tutto schermo per focalizzare meglio l’attenzione dell’utente.
Si rivelano ricche di potenzialità le integrazioni col sistema operativo, tramite i contratti di ricerca e condivisione, nonché tutto il nuovo sistema di notifiche tramite tile, toast e badge (anche in lock screen).

Windows 8 offre un’esperienza sempre connessa e sincronizzata, ma preservando la durata della batteria (dato che i device mobili stanno diventando i padroni del mercato). Basti pensare alla sincronizzazione di dati e impostazioni tra tutti i nostri dispositivi, nonché tutti i meccanismi di notifica (toast, tile e lock screen). L’utente (professionale o non) può passare da un dispositivo all’altro (quindi anche dal un dispositivo mobile ad un PC fisso) ritrovando le medesime informazioni e le medesime notifiche, il che è qualcosa di eccezionale e mai sperimentato sino ad oggi a livello così alto.

L’idea generale che traspare da chi si troverà a lavorare con Windows 8 è che i migliori scenari si apriranno in ambito consumer, ma anche per gli ambienti aziendali e lavorativi è possibile “inventare” tutta una serie di nuovi approcci che vadano a sfruttare positivamente le nuove potenzialità sopra esposte.

Limiti di Windows 8

Non vivremmo nel mondo reale se potessimo ottenere vantaggi a costo zero, infatti inevitabilmente Windows 8 porta con se un certo numero di “svantaggi”, più o meno calcolati da Microsoft.

Il principale svantaggio per l’utente finale è la scarsa vocazione al multitasking, infatti utilizzando le Windows Store App si dovrà dire addio agli schermi pieni di finestre affiancate, che magari in certe situazioni (a dire il vero rare) potevano anche rivelarsi utili; questo è il prezzo da pagare per avere applicazioni estremamente immersive.

Sempre in ambito di multitasking può far storcere il naso anche il fatto che quasi tutte le risorse del dispositivo vengano dedicate all’applicazione in primo piano, rendendo di fatto impossibile effettuare grosse operazioni all’interno di applicazioni poste in secondo piano (si pensi alla conversione di un grosso video). Questo è inevitabilmente il prezzo da pagare per avere un’app in primo piano che sia sempre reattiva, ma soprattutto per preservare la batteria del dispositivo.

Il sistema sempre connesso ha tanti vantaggi, ma il rovescio della medaglia è quella che appare una eccessiva dipendenza dalla rete. Le app di Windows 8 sono pensate per sfruttare la cloud come principale sorgente e destinazione per i dati, il che è dimostrato dall’assenza di efficaci database integrati nel nuovo ambiente di programmazione.

Altro aspetto molto importante che si riflette fortemente sull’esperienza utente è il contorto meccanismo di notifica; infatti le app che scegliete di posizionare nella lock screen godono di certi “privilegi” (definizione imprecisa, ma rende l’idea) per il sistema di notifiche e funzionamento in background, perciò il consiglio è di aggiungere alla lock screen le app che sono veramente importanti per voi.

L’idea generale è quindi che le “vecchie” app non sono poi così vecchie, perché si rivelano insostituibili per un certo numero di scenari, motivo per cui pensiamo che Microsoft non le abbandonerà con il prossimo sistema operativo (Windows 9?), a meno che non decida di rimuovere molte limitazioni dalle applicazioni Windows Store (magari con opportune strategie).

Intel e Windows 8

All’evento era presente anche Intel, che ci ha fornito maggiori dettagli sul proprio supporto a Windows 8, sia a livello hardware che software.
In particolare, oltre ovviamente al pieno supporto a tutti i form factor immaginabili, troviamo tutta una serie di tecnologie “sotto il cofano” davvero interessanti.

Primo aspetto importante la sensoristica, che rende le applicazioni più interattive e ricche che mai, a partire dai classici accelerometro e GPS, arrivando ai più nuovi sistemi NFC.

Molto interessanti le due tecnologie messe in atto da Intel per garantire che i dispositivi x86 e x64 possano funzionare “come uno smartphone”, ovvero rimanere connessi anche quando sono in standby:

  • Connected Standby: a fronte di un consumo irrisorio di batteria tutte le nuove architetture di Intel sono capaci di fornire la connettività a Windows 8 per tutto il sistema di notifiche delle applicazioni Windows Store.
  • Intel Smart Connected Standby: tecnologia dedicata in questo caso al mondo Desktop, con l’intento di simulare anche in questo caso una situazione di “sempre connesso”. In particolare il sistema, sempre a fronte di un piccolo consumo di batteria, può fornire connettività in standby alle applicazioni “tradizionali” che ne facciano esplicita richiesta.

Queste due armi, unite a minori consumi, dimensioni ridottissime, e soprattutto la retrocompatibilità col mondo Desktop, rendono Intel molto forte nell’imminente battaglia contro le architetture ARM.