WindowsBlogItalia quest’oggi ha deciso, insolitamente, di occuparsi anche di cinema. Ci sembrava doveroso, infatti, avvertire i nostri lettori che andare al cinema per vedere il film Jobs è un’inutile perdita di tempo e denaro. Poco si è sentito di quel “genio” la cui forte personalità lo stesso Gates ci ha raccontato.

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Non siamo partiti con pregiudizi, nonostante il flop della pellicola negli USA e le numerose recensioni negative, ma non possiamo fare altro che considerare questo film un’offesa alla memoria di Jobs ed alle aziende di informatica. Ma procediamo per gradi:

Storia
In teoria il film dovrebbe trattare della vita di Jobs, o almeno a partire dalla fondazione di Apple in avanti. Detto ciò possiamo affermare con certezza che questo intento non è riuscito (alcuni spettatori in sala dormivano serenamente). Si descrive Jobs infatti, dal 1974 fino alla presentazione dell’iPod, tralasciando stranamente i fatti, peraltro salienti, che riguardavano iPhone e la sua scomparsa (essendo il film postumo alla sua morte). Si aggiunga che il film non ha descritto in maniera entusiasmante nemmeno i lavori dell’ingegnere durante la fase di allontanamento da Apple, anzi gli eventi sono descritti in maniera rapida ed approssimativa: la Pixar non viene neanche nominata!

Dialoghi
I dialoghi del film sono al limite dell’osceno: imbarazzanti e banali. Nella scena del “dialogo-monologo” (che ha suscitato parecchia ilarità anche tra gli spettatori in sala) Jobs parla al telefono con lo zio Bill e, cit.: “[…] Tu hai rubato il mio software ed io mi riprenderò ogni centesimo che tu mi hai preso, e la mia missione di vita sarà quella di vederti senza neanche un dollaro: ti porterò via ogni centesimo!”. Dialogo lesivo alla memoria di Jobs visto che sappiamo che è andata parecchio diversamente…

Fotografia
Sembra quasi che il film sia girato da un ragazzo che va in vacanza con gli amici: fotografie banali e zoom da far rabbrividire gli spettatori più attenti.

Regia ed attori
Il regista Joshua Michael Stern è molto attento alla forma e cura in maniera maniacale l’aspetto fisico e le movenze dei personaggi (un plauso, in questo senso, va mosso ad  Ashton Kurcher). Nonostante questo la sceneggiatura riesce a rovinare le performance di tutti, non viene creato un profilo psicologico dei personaggi: neanche dello stesso Jobs che è presente dalla prima all’ultima scena!

In definitiva…
Se, quindi, si potesse descrivere il film in una sola parola questa sarebbe “superficiale”. Superficiali sono i dialoghi, superficiale la fotografia e le riprese, superficiale la trattazione degli argomenti e della storia. La memoria di Jobs, a nostro parere, ne esce danneggiata come anche quella delle aziende concorrenti, come Microsoft, che non vengono affatto considerate nel background storico necessario a dare spessore ad un pezzo di storia quale questo personaggio fa parte.

Articolo di Windows Blog Italia