Parrot Bebop Drone

Ultimamente non si fa altro che parlare dei droni, ovvero degli aeromobili a pilotaggio remoto. Vengono utilizzati sia in ambito civile che in ambito militare. Sono dei velivoli caratterizzati dall’assenza del pilota umano a bordo. Abbiamo messo le mani sull’ultimo modello prodotto da Parrot, una delle migliori società nella realizzazione dei droni per uso civile, ed ovviamente non siamo riusciti a trattenerci dal condividere con voi pregi e difetti del Bebop Drone.

Non vi nascondiamo che non eravamo più nella pelle di provare il drone. Appena è arrivato l’abbiamo tirato fuori dalla scatola, abbiamo assemblato le poche parti di cui è composto (batteria e carena) ed abbiamo iniziato a volare con il gioiellino.

La confezione di vendita, molto sobria ed elegante, contiene: il Parrot Bebop Drone, 4+4 eliche, la carena (la parte esterna del drone), 2 batterie ai polimeri di litio (1200 mAh, 13,3 Wh, 11,1 V), 1 commutatore di alimentazione (per caricare le batterie) e gli adattatori per le diverse prese elettriche, 1 cavo micro-USB (per scaricare foto e video sul PC), il manuale di istruzioni (disponibile anche in italiano), il coperchio per chiudere l’obiettivo e lo strumento per sostituire le eliche.

Il Parrot Bebop Drone è un drone compatto e leggero ed è un quadricottero, ovvero è dotato di quattro potenti eliche che riescono a portare il velivolo abbastanza in alto. È disponibile in tre diversi colori: rosso, blu e giallo. Il modello che abbiamo provato per voi è giallo e nero – che ricorda molto, sia per colore che per rumore, le vespe.

I materiali con i quali è realizzato gli conferiscono una buona resistenza. Il corpo è di ABS (acrilonitrile-butadiene-stirene, ovvero un polimero utilizzato per creare oggetti leggeri e rigidi) e fibra di vetro (un materiale strutturale avanzato in cui diversi componenti sono integrati tra loro per produrre un composto di caratteristiche superiori da un punto di vista fisico, meccanico, chimico ed estetico). La carena (lo scudo per proteggere il drone dagli impatti e da montare quando deve volare in spazi chiusi) e il rivestimento di protezione dell’obiettivo sono realizzati invece in PPE (Polistirolo & Polipropilene espanso). Grazie a questi accorgimenti abbiamo peso e dimensioni estremamente contenuti:

  • Drone senza carena: 28 x 32 x 3,6 cm ed un peso di 400 g;
  • Drone con carena: 33 x 38 x 3,6 cm ed un peso di 420 g,

Passiamo ora alla fotocamera, che ci ha lasciati esterreffati. Il Parrot Bebop Drone monta un sensore CMOS da ben 14 megapixel, abbinato a un FishEye 1/2.2″ composto di sei elementi ottici, con un angolo di ben 180° e stabilizzazione ottica su tre assi. La fotocamera è in grado di scattare fotografie fino alla risoluzione di 4096 x 3072 pixel in tre formati differenti: JPEG, RAW e DNG.

Ovviamente è in grado di girare anche dei video in Full HD (1920 x 1080 pixel) a 30 fps con codifica H.264 (MPEG 4). Abituati ormai al 4K del Lumia 1520, questa risoluzione inferiore potrebbe far storcere il naso a un po’ di persone. Questo limite può essere giustificato dalla memoria interna di 8 GB che non sarebbe in grado di contenere video di risoluzioni maggiori. La stabilizzazione dei video è qualcosa di sorprendente: grazie agli ammortizzatori e grazie al software sviluppato da Parrot si riescono ad ottenere dei video più che buoni per un dispositivo del genere.

L’obiettivo del drone è orientabile, ovvero è possibile puntarlo verso una determinata area. È possibile quindi vedere sopra o sotto, a destra oppure a sinistra senza far spostare il drone. L’obiettivo garantisce un discreto margine di manovra ed è di tipo FishEye: si tratta di un obiettivo fotografico grandangolare estremo (o ultragrandangolare) che abbraccia un angolo di campo di 180° – una meraviglia!

Analizziamo la componentistica del Bebop. All’interno della scocca troviamo un processore Parrot P7 (ovvero un Cortex A9 Dual Core), una GPU quad-core (che si occuperà di elaborare i video e di effettuare lo streaming in tempo reale sul tablet o sullo smartphone), 8 GB di memoria flash, ben 8 GB DDR3 di RAM, il Wi-Fi MIMO 802.11 a/b/g/n (dual band 2,4 e 5 GHz), l’accelerometro e il magnetometro (ovvero la bussola digitale). Sono presenti inoltre una seconda fotocamera (che scatta una fotografia ogni 16 millisecondi e che serve per misurare la velocità), un barometro e un sensore ultrasuoni (che servono per controllare l’altitudine) e il sistema GNSS (che unisce GPS e GLONASS e serve per la localizzazione satellitare). Tutti questi componenti sono protetti da fibra di magnesio. Parrot ha deciso di non farci mancare nulla!

Come la maggior parte dei dispositivi elettronici, il punto debole è la batteria. Nella confezione di vendita sono presenti due batterie ai polimeri di litio (1200 mAh, 13,3 Wh, 11,1 V). L’autonomia stimata dal produttore è di 11 minuti. Abbiamo eseguito diversi test ed abbiamo ottenuto i seguenti risultati:

  • Quasi 12 minuti in volo con registrazione del video costante e senza vento.
  • Poco più di 10 minuti in volo con registrazione del video costante e qualche alito di vento che ha spostato (seppur di poco) il drone.
  • Poco più di 13 minuti in volo con registrazione di due video (dalla durata di circa 3 minuti), con lo scatto di 4 foto e senza vento.
  • Quasi 10 minuti in volo con registrazione di due video (dalla durata di circa 3 minuti), con lo scatto di 4 foto e qualche alito di vento.
  • Quasi 9 minuti in volo con registrazione del video costante, con lo scatto di 27 fotografie e senza vento.
  • Poco più di 8 minuti in volo con registrazione del video costante, con lo scatto di 19 fotografie e con un alito di vento.
  • Poco più di 14 minuti con lo scatto di 24 fotografie e senza vento.
  • Circa 11 minuti con lo scatto di 21 fotografie e con un leggero venticello.

La durata varia – non eccessivamente – in base all’utilizzo delle risorse ed alle condizioni climatiche. Abbiamo acceso il drone e, senza farlo volare, lo abbiamo collegato allo smartphone. Svolgendo semplicemente l’operazione di streaming video (senza registrazione o scatto di foto) è rimasto acceso per circa un’ora. Per ricaricare completamente una batteria, con il commutatore di alimentazione presente in confezione, abbiamo impiegato circa 45 minuti.

Dal corpo del drone escono quattro bracci in ABS che sostengono le quattro eliche realizzate con lo stesso materiale, che risulta essere abbastanza solido. In corrispondenza di ogni elica c’è uno spazio per agganciare la carena realizzata quasi completamente in polistirolo. Questo materiale protegge benissimo il drone da eventuali cadute, ma è fin troppo delicato.

La versione che abbiamo provato per voi era priva del radiocomando Sky Controller che, stando a quanto riportato dal Parrot, aumenta la portata del segnale a oltre due chilometri (rispetto ai 200 metri normali) e rende molto più facile pilotare il drone.

Parrot Bebop Drone è un aeromodello progettato solo ed esclusivamente a fini ricreativi e di svago. Il pilota deve mantenere costantemente il contatto visivo con il drone e controllarne la traiettoria al fine di evitare eventuali ostacoli. Il Bebop deve essere utilizzato nel rispetto delle regole dell’aviazione civile di tutti i paesi e in luoghi idonei per garantire sempre e comunque la sicurezza di persone, animali e cose. Per imparare a pilotare Parrot Bebop Drone è possibile consultare i diversi tutorial disponibili sul sito ufficiale dell’azienda.

Leggendo questo articolo molti di voi molto probabilmente si saranno posti una domanda: perché un blog legato al mondo Microsoft ha recensito un drone? La risposta è molto semplice: il drone è comandabile attraverso l’app FreeFlight 3 disponibile nell’App Store, nel Google Play e nel Windows Store come Universal App per tablet e smartphone! Le app ufficiali sono presenti nello Store di Microsoft e, come vedrete a breve, sono anche ben fatte.

Vediamo ora come preparare il Parrot Bebop Drone al suo primo volo. Bisogna seguire questa scaletta:

  • Scaricare l’app FreeFlight 3 sul proprio tablet o smartphone.
  • Collegare la batteria al cavo posto all’interno del drone e far scorrere la parte superiore della batteria al suo interno.
  • Premere il pulsante di accensione, che lampeggerà verde fino a diventare fisso.
  • Andare nelle Impostazioni del tablet o smartphone e attivare il Wi-Fi.
  • Selezionare la connessone Wi-Fi generata dal Bebop drone.
  • Avviare l’app Freeflight 3 per collegarsi al drone ed attendere che la connessione sia avvenuta.

Per un’esperienza di volo ottimale è:

  • Conveniente aggiornare il drone ogni volta che compare il popup. Riavviare il drone per procedere all’installazione dell’aggiornamento e non staccare la batteria in questa fase.
  • Necessario calibrare il magnetometro manipolando il drone e riproducendo le animazioni visualizzate sullo schermo dall’applicazione.

Per volare al chiuso è altamente raccomandato attaccare la carena alla base delle lame delle eliche del Bebop.

Cliccare su volo libero:

Si è finalmente pronti al decollo. Prima di decollare è però opportuno dare uno sguardo alle impostazioni (raggiungibili cliccando l’icona dell’ingranaggio in alto a sinistra):

  • NAVIGAZIONE – Questa funzione permette di far ritornare automaticamente il drone al punto da cui è decollato. L’icona chiede una conferma in verde e il drone passa in modalità di ritorno automatico. Durante questo periodo è ancora possibile controllare il drone. Se necessario è possibile premere nuovamente il pulsante Tornare al punto di partenza per disattivare il pilota automatico.
  • IMPOSTAZIONI DI VOLO – Questa funzione permette di modificare se il drone volerà all’esterno (e quindi attiverà il GPS) oppure all’interno (con la modalità carena). È possibile anche calibrare il drone.
    Sempre in questa voce di menu sono presenti le voci relative alla velocità verticale (che permette di regolare la velocità di salita e di discesa) e alla velocità di rotazione (che permette all’utilizzatore di modificare la velocità di rotazione del Bebop).
  • IMPOSTAZIONI DELL’IMMAGINE – Questa funzione permette di regolare il bilanciamento dei colori, i parametri delle immagini e il tempo di esposizione.
  • IMPOSTAZIONI DI REGISTRAZIONE – Questa funzione permette di modificare i parametri nella modalità video e nella modalità foto. È possibile scegliere il tipo e se attivare o meno la modalità timelapse (ed ovviamente regolare l’intervallo in cui scattare le foto).
  • IMPOSTAZIONI DI PILOTAGGIO – Questa sezione permette di impostare il joypad invertito (da attivare se il drone è di fronte all’utilizzatore) e la modalità di esperienza. L’opzione altitudine massima permette di impostare un limite sull’altitudine raggiungibile dal Bebop drone. Se il drone sta per superare tale limite, si regolerà automaticamente per rimanere all’altitudine selezionata. Abbiamo notato che varia tra i 148 m e tra i 198 m in base allo smartphone o al tablet utilizzato. L’opzione inclinazione massima permette di definire l’angolo massimo di inclinazione che il Bebop drone può assumere. Questa impostazione influenza la velocità del drone: maggiore è l’angolo di inclinazione più velocemente il Bebop drone volerà.
  • IMPOSTAZIONI DI RETE – Questa scheda permette di scegliere il nome della rete Wi-Fi, il tipo e la banda.
  • IMPOSTAZIONI DI LOCALIZZAZIONE – Questa funzione permette di scegliere il Paese in cui il drone sarà utilizzato.
  • INFORMAZIONI MOTORI – Questa è la sezione – molto utile – per tenere sotto controllo lo stato dei motori, la versione software, il numero di voli effettuati (siamo arrivati già a 187!), la durata dell’ultimo volo, il tempo di volo totale e l’ultimo errore.
  • INFORMAZIONI GENERALI – Questo pannello permette di vedere le informazioni sulla versione software e hardware dell’app FreeFlight 3, del Bebop Drone e del GPS.

Ora siamo veramente pronti al decollo. Premendo take off il drone decolla. Il decollo è automatico. Il drone si solleva dalla superficie e sta in hovering a 1 m dal punto da cui è decollato. I sensori garantiscono molta stabilità, anche quando ci sono disturbi.

Per far sollevare il drone basta premere il joystick sinistro verso l’alto. Per farlo abbassare basta premerlo verso il basso. Per farlo girare basta muovere il pollice sinistro verso destra o sinistra.

È possibile manipolare i movimenti del drone con l’accelerometro presente sullo smartphone o sul tablet. Per far avanzare il Bebop drone bisogna tener premuto il pollice destro verso il basso sul joystick e inclinare il tablet in avanti. È possibile effettuare la stessa cosa per far virare il drone a destra o a sinistra.

Il drone è dotato di una fotocamera. Per controllare il posizionamento della telecamera basta scorrere due dita sull’interfaccia di pilotaggio nella direzione opposta all’orientamento desiderato (questa è l’unica funzionalità che non funziona su Windows; su iOS e Android funziona perfettamente). In modalità video è anche possibile scattare delle foto facendo click sull’icona photo. Al termine della registrazione, le foto ed i video si troveranno nella memoria interna del dispositivo. Per accedervi basta aprire il menu contestuale dell’app FreeFlight e cliccare Memoria interna. Dopo aver selezionato le foto e/o i video che si desiderano basta cliccare Transfer per aggiungerli alla galleria. È possibile anche recuperare o cancellare del materiale collegando il Parrot Bebop Drone al proprio computer tramite il cavo micro USB in dotazione. Per fare questa operazione la batteria del drone deve essere installata e il drone deve essere acceso.

Il Bebop drone può anche compiere una figura ad anello chiamata Flip, attivabile toccando rapidamente due volte lo schermo.

È possibile modificare la tipologia di flip:

Grazie al menu contestuale, è possibile accedere a diverse altre voci:

Una voce significativa è Mappa del percorso che, dopo aver precaricato lo sfondo di una mappa che mostra la posizione del drone in tempo reale durante il pilotaggio anche in assenza di connessione internet, permette di creare un tracciato stabilito per far volare automaticamente il drone.

Esistono altri aspetti negativi oltre la batteria? L’unico difetto di questo gioiellino è che se atterra rovesciato (ovvero con le eliche al contrario) non c’è la possibilità di farlo girare automaticamente per farlo rimettere in volo. Immaginate di dover far atterrare il drone su di un balcone al III piano per un determinato problema: immagine che, in fase di atterraggio, la carena tocchi la ringhiera del balcone e che il drone atterri capovolto… immaginate di dover aspettare almeno un paio d’ore prima di poter recuperare il drone. Bene, è esattamente quello che è capitato a noi!

I prezzi? Sul sito ufficiale è possibile acquistare il Bebop Drone a 499 €, lo Skycontroller a 499 € e la combo Bebop Drone + Skycontroller a 899,90 €. Su Amazon è possibile acquistare il Bebop Drone a 461,80 € e la combo Bebop Drone + Skycontroller da 831,30 €. Trovate i link in fondo all’articolo.

E se dovesse avvenire un incidente o la rottura di qualche elemento? Sullo shop online Parrot è possibile acquistare separatamente tutti i pezzi del Bebop. Ecco i prezzi: la scheda madre a 249,99 €, la camera principale a 149,99 €, il kit motori a 79,99 €, la scheda GPS a 49,99 €, la batteria a 49,99 €, il caricabatteria a 39,99 €, la carena a 19,99 € e la cassetta degli attrezzi a 19,99 €. Questi e altri componenti sono disponibili a questo indirizzo: http://store.parrot.com/it/174-accesoires-bebop.

Concludiamo l’articolo con i video promozionali e…

…i video tutorial ufficiali.

Vi è piaciuto questo Parrot Bebop Drone? Correrete a comparlo? Aspettiamo i vostri pareri nei commenti.

Articolo di Windows Blog Italia

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