Una recensione dell’Xbox a due anni dalla sua comparsa sul mercato appare quantomeno tardiva. Certo è vero, ma difatti questa non vuole essere una recensione da early adopter, a suon di caratteristiche tecniche e proclami entusiasti. Quel che vogliamo è raccontarvi l’esperienza di uno dei nostri redattori, nerd all’ultimo sangue, ma non certo un early adopter. È andato da MediaWorld per prendere una cosettina da pochi Euro e, approfittando di un’offerta e di un po’ di punti nella sua card, se ne è uscito con una Xbox One con Fifa 16 per la somma di 299 €.

Dato che è una persona che vive con la sfida di riuscire a collegare tutto quello che esiste in casa, nonché digiuno del mondo Xbox, la sua esperienza può essere utile ai nostri lettori che ancora non si decidono a fare il grande passo e ad acquistare la console di casa Microsoft. Questo il suo racconto…

MediaWorld è uno di quei posti dove nessun nerd dovrebbe entrare senza la sorveglianza di una persona normale. Perché la cosa può finire male. Così, entro per prendere giusto una siringa di pasta siliconica termoconduttiva. Afferro la busta, ma poi non riesco a non fare due passi “giusto per vedere qualcosa”.

E lì, attende la mia prova. “Posso resistere a tutto tranne alle tentazioni” diceva Oscar Wilde, e la mia è una Xbox One, ultima, sola, tapina e raminga che mi guarda da un pallet. All’interno c’è la console, un mese di Xbox Live, un mese di EA Access (cosa sarà mai) e FIFA 16 (mi fa schifo). Il prezzo, sottocosto e solo per oggi è 319 €.

In men che non si dica la scimmia compare dal subspazio, mi si attacca alla spalla e mi strattona. Inizio a raccontarmi mille storie, ma le spiegazioni che mi nascono mirano solo a giustificare la spesa. La scimmia urla, la carta di credito brucia nel portafoglio, la Card di MediaWorld con i suoi Nmila punti non ancora spesi implora. Senza capire come, mi ritrovo alla cassa con un sorriso beota sul viso e la scatola verde in mano.

Arrivo a casa. Prima decisione. Dove la metto?  La collego all’home teather defenestrando la PS3 o al salotto di casa? Intanto che cerco, mi documento. Ho sempre avuto Playstation, mai Xbox. Ma Microsoft ultimamente mi ha preso e quindi non mi dispiace completare l’ecosistema di casa Redmond. Conosco a memoria le specifiche di tutte le console di nuova generazione, ma non so nulla di come funzionano. Nel frattempo che sfoglio decine di recensioni scopro la prima e importante feature lo streaming!

Udite, udite, collegando via cavo il gamepad ad un computer Windows 10 posso giocare ai giochi della Xbox in streaming! Bene, risolto il problema del posizionamento. Metterò la Xbox in salotto e poi via streaming giocherò anche sull’home teather. Peccato che il PC dell’home teather abbia ancora Windows 8.1. Libero spazio e lancio l’aggiornamento a Windows 10, o meglio, la New Xbox One Experience.

Nel frattempo sballo la console, collego alimentatore e HDMI e l’accendo. Ci vuole un po’, la console non è piccola e il suo alimentatore è praticamente un mattone che richiede un po’ di manovre per non essere lasciato sul mobile del salotto, cosa che avrebbe scatenato le ire di mia moglie. Aggiungo il mio account e devo aggiornare. Giusto qualche Giga da scaricare da Internet. La scimmia urla, ma non la posso quietare, serve pazienza.

Nel frattempo leggo. EAccess è fighissimo. Con 25 € l’anno puoi scaricare subito una dozzina di giochi e avere accesso ad un sacco di anteprime, oltre a sconti vari. Bello! Prendo la carta di credito e faccio subito la sottoscrizione, senza neanche testarlo per un mese. Però serve anche l’abbonamento Live Gold. Ho solo il mese di prova, dovrò acquistarlo.

Dopo un’ora finisce l’aggiornamento e scopro che FIFA 16, per quanto mi faccia schifo, è in digital download. Faccio il conto, tra tutti i giochi messi a scaricare da The Vault di EAccess e FIFA 16 ho 84 GB da scaricare. Inizio a seccarmi. Nel frattempo la pausa pranzo è finita e esco per lavoro.

Al ritorno mi fermo a Gamestop e compro due giochi usati, Watchdog e Halo (la versione con i primi 4 Halo). Già che ci sono prendo l’abbonamento per Live Gold e un secondo gamepad. Altri 100 € se ne sono andati così.

Torno a casa, infilo Halo nel drive con aspettazione. Vuole l’aggiornamento per giocare online, altri 19 Giga. Ho la Xbox One da un giorno e non sono riuscito a giocare a nulla. Non è una console per gente che non abbia pazienza. Provo Watchdog. Idem, altri 1,6 GB da scaricare. Oramai ho passato i 100 in totale nella coda di download. La Xbox One non è una console per gente con poca banda.

Sconsolato scarico un po’ di app, mi ci vuole un po’ per capire come installarle subito scavalcando l’enorme coda di download che mi aspetta. Installo il client DLNA, Netflix e Skype. Stavo già per vedermi mentre mi giustificavo con mia moglie dicendole che ora poteva vedere i parenti in videoconferenza e che quindi la Xbox One si è ripagata. Niente da fare, manca il Kinect.

Lancio Netflix, che invece funziona da Dio – ottimo! Provo lo streaming e va da schifo. Il mio access point è troppo sovraccarico. Esco, torno al centro commerciale, compro un Kinect usato (80 €) e una coppia di powerline da 500 Mbit. Torno a casa, collego il piano sotto (ovvero Sky HD, la Xbox e un PC) ad uno switch che ho piazzato dietro la TV, uso i due powerline per potarmi il segnale di sopra nello studio, dove sta la connessione ad internet (nel frattempo faccio ripartire tutti i download). Ora, in teoria, è tutto collegato via cavo. Difatti Netflix si vede benissimo sull’home teather via streaming sul PC che ho appena aggiornato. Gaudio e tripudio.

A questo punto provo il DLNA. Tutti i film sul mio Synology si vedono perfettamente. La Xbox One è molto meno difficile della PS3, che richiede molte volte che faccia re-encoding dei film in un diverso formato.  Bene, un punto a favore della Xbox.

Collego il Kinect alla Xbox e faccio partire Skype. Chiamo il socio in ufficio e faccio quello figo che d’ora in poi farà le riunioni dal divano. La qualità non è ottima, ma è per colpa della bada saturata dai download.

A questo punto collego MySky alla HDMI In della Xbox e provo a controllare il cambio dei canali e altro tramite gesture. Il risultato gratifica la mia parte nerd e mi fa avere un’occhiata di disapprovazione da parte di mia moglie che ostenta un’espressione che di solito si riserva a quei bambini che non puoi rimproverare “perché sono speciali”.

È sera e devo levarmi dal salotto. Dato che non ho alcuna voglia di seguire un reality, mi piazzo di sopra con il laptop e mi guardo Daredevil su Netflix via streaming dalla Xbox. Avrebbe molto più senso lanciare l’app direttamente dal laptop, ma vuoi mettere il livello di nerding? Nonostante il flusso dati faccia il giro di mezza casa e passi per almeno tre mezzi trasmissivi diversi, il risultato è di livello sufficiente.

La notte passa lenta mentre la connessione hyperlan tenta di portare parte dei dati sulla console. Il giorno dopo, prima di andare al lavoro, provo a guardare il risultato e il primo gioco è finalmente pronto. Peccato sia FIFA 16. Mi fa troppo schifo perché sia la mia prima esperienza con la Xbox One. Meglio uscire, andare al lavoro e attendere tempi migliori.

La sera arrivo e ho la casa tutta per me. Halo è pronto. Chiamo il socio e concordiamo una sessione online. Scopro che il gamepad inserito nella console è del vecchio tipo, quello che richiede l’adattatore per connettere le cuffie per la chat online. Quello nuovo ha un piccolo jack da 3,5″ al quale si possono connettere gli auricolari del cellulare. Decisamente meglio, a mio avviso. Passo due ore a sparare come un forsennato e a morire sotto i colpi inferti dal maledetto che è molto più allenato di me. La grafica è molto buona, non rallenta mai e il gamepad è infinitamente più comodo di quello della PS3. Prima di tornare a casa sono ripassato da Gamestop e, per 9 €, ho acquistato un kit con gli accumulatori e la basetta di ricarica (dal design molto futuristico) per due gamepad. Questo per evitare di buttare migliaia di batterie alcaline durante le lunghe sessioni di gioco.

Vado a letto sempre più soddisfatto del mio acquisto. Il giorno dopo è il momento di provare Dragonage Inquisition, che mi fa cadere a terra la mascella. Se finora pensavo che il mio MMORPG preferito avesse una bella grafica (Guild Wars 2), questo è a livello di un film! Una parte di me si chiede come possa questa APU di AMD essere così potente.

Intanto inizio a constatare che i 500 GB di hard disk interno sono solo nominali. Una parte è riservata per il sistema, e la restante si sta riempiendo ad un ritmo pericoloso. Già mi vedo a dover aprire la console e invalidare la garanzia per aumentare la capacità dell’HDD. Ma in Microsoft stavolta hanno fatto le cose per bene, non con i piedi. È quindi possibile acquistare un semplice HD USB 3.0, riformattarlo e il gioco è fatto. I giochi possono essere installati direttamente lì sopra. Gli HD non mi mancano e quindi in pochi minuti un bel WD Elements da 2 TB si appresta ad espandere la nuova console.

Arriva poi la notte dell’11 novembre. Sembra che Xbox One stia scaricando l’intera internet. Il giorno dopo mi ritrovo con la NXOE. La GUI appare molto migliorata, più moderna e decisamente più intuitiva e razionale.

Ora i giochi sono cresciuti a 17. Ho aggiunto anche Forza 6 e il volante della Thrustmaster Ferrari 458 replica. Ad un mese, che dire? La Xbox One certamente non è solo una console per videogiochi, ma un piccolo mondo a se stante. Si integra con moltissime componenti audio/video, permette di giocare in streaming, è ottima per le funzioni di videoconference. A livello di gaming trovo la grafica strabiliante (il mio confronto però è con la PS3 e il PC, non la PS4), con rarissimi impuntamenti e, nel complesso, una grande fluidità di funzionamento.

Ha dei difetti? Per ora il fatto che le app siano poche (ma in teoria fra poco la compatibilità si dovrebbe estendere a tutte le WUA), che i tempi download siano infiniti (e uno si chiede perché un gioco richieda 40 GB di aggiornamenti) e che i tempi di load dei medesimi siano così lunghi. A volte le attese su questa console snervano.
Per il resto rimane probabilmente il sistema più duttile e ben progettato sul mercato, e l’assortimento di giochi e la qualità delle anteprime in esclusiva fa presuppore che, nonostante il gap con la PS4, sia assolutamente una piattaforma per dominare il mercato. Probabilmente l’hard core gamer continuerà a preferire la PS4, ma per una persona che vuole un sistema di entertainment a 360° non esiste nulla di meglio.

Articolo di Windows Blog Italia

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