L’azienda che produce l’omonimo antivirus avrebbe venduto a Microsoft e altre grandi aziende i dati di navigazione di milioni di utenti.

30 GENNAIO 2020 | Dopo il diffondersi della notizia della vendita dei dati di navigazione degli utenti, il CEO di Avast ha comunicato di aver chiuso Jumpshot, l’azienda consociata che aveva diffuso i dati, e aver messo fine alla sua attività – maggiori dettagli a questo indirizzo.

Io – insieme al nostro consiglio di amministrazione – ho deciso di interrompere la raccolta dei dati di Jumpshot e di liquidare le operazioni di Jumpshot, con effetto immediato.

Avast ha venduto i dati degli utenti

Da un’indagine emergerebbe che molte aziende importanti, tra le quali Microsoft, avrebbero acquisito dati sensibili degli utenti da una società affiliata ad Avast, produttrice dei noti antivirus utilizzati da mezzo miliardo di persone. Nello specifico, sarebbero stati venduti dati provenienti da ricerche sui motori di ricerca, coordinate GPS e i siti visitati. Tuttavia, non sarebbero stati divulgati i nominativi degli utenti.

I documenti, di una consociata del colosso dell’antivirus Avast chiamata Jumpshot, fanno luce sulla vendita segreta e sulla catena di fornitura delle storie di navigazione in Internet delle persone. Mostrano che il programma antivirus Avast installato sul computer di una persona raccoglie dati e che Jumpshot li riconfeziona in vari prodotti che vengono poi venduti a molte delle più grandi aziende del mondo. Alcuni clienti passati, presenti e potenziali includono Google, Yelp, Microsoft, McKinsey, Pepsi, Home Depot, Condé Nast, Intuit e molti altri. Alcuni clienti hanno pagato milioni di Dollari per prodotti che includono un cosiddetto “feed di tutti i click”, in grado di tracciare il comportamento, i click e il movimento degli utenti attraverso i siti web in modo estremamente preciso.

Avast sarebbe già corsa i ripari pochi giorni fa inserendo un’informativa sulla raccolta dei dati degli utenti. Se si accettano i termini, i dati vengono forniti all’azienda che si occupa della vendita dei dati. Microsoft invece avrebbe rifiutato di commentare le acquisizioni di dati, ma ha dichiarato di non aver rapporti con quella azienda.

Insomma, un altro buon motivo per non utilizzare programmi antivirus di terze parti e scegliere Windows Defender. Cosa ne pensate dell’accaduto? Fatecelo sapere nei commenti.

Articolo di Windows Blog Italia
Fonte | Vice