Era il 2012, Nokia si apprestava a lanciare sul mercato il Nokia Lumia 900 con Windows Phone 7.5 e, negli U.S.A., per pubblicizzare il nuovo top di gamma, si lanciava in contemporanea un’innovativa campagna pubblicitaria.

Nello spot si ironizzava sugli utenti Android e iOS, inconsapevoli beta-tester negli ultimi cinque anni. Nokia e Microsoft, forti dei recenti accordi di partnership, lasciavano quindi presagire un futuro ricco di aggiornamenti e app stabili per gli acquirenti del Nokia Lumia 900 e per chi avesse quindi scommesso sul nuovo sistema Windows Phone 7.

Lumia 900

Pochi mesi dopo fu annunciato Windows Phone 8 e tutti i terminali con Windows Phone 7.5 avrebbero avuto la magra consolazione di ricevere Windows Phone 7.8 come aggiornamento. A onor del vero, un mero contentino con piccole migliorie e un’enorme fregatura: le app per Windows Phone 8 non sarebbero state retrocompatibili e – in pratica – addio supporto ai vecchi Lumia.

Ecco dunque Windows Phone 8, tante promesse – soprattutto incentrate sullo sviluppo delle app – e ancora una volta, per tutta la durata della crescita del sistema, una marea di app in beta perenne – basta citare Instagram, come caso esempio.

Febbraio 2015, Microsoft dà il via al programma Windows Insider, con cui chiede alla community di Windows Phone 8.1 di fornire feedback per lo sviluppo di Windows 10 Mobile, con la promessa che tutti i terminali Lumia con Windows Phone 8, eleggibili al test del nuovo OS, si sarebbero aggiornati alla versione stabile.

E arriviamo ai giorni nostri, a marzo 2016, dopo più di un anno di beta-testing, Microsoft rilascia finalmente al grande pubblico il nuovo sistema operativo, ma con un’amara sorpresa: l’aggiornamento è riservato solamente a circa la metà dei Lumia Windows Phone 8, e ciao ciao all’ennesima promessa, ancora una volta non mantenuta.

Era il 2012 e Microsoft prometteva la fine dell’utente beta-tester. Siamo nel 2016 e i test del nuovo ramo di Windows 10 Mobile – Redstone – sono appena iniziati. Non solo l’era dell’utente beta-tester non è terminata, ma questi, da tester inconsapevoli, si sono trasformati in tester consapevoli, forse nella speranza che qualcosa possa davvero cambiare a livello di maturità dell’OS, o forse perché questa è l’unica possibilità di avere un sistema che non sia, a livello di funzioni, anni indietro rispetto la concorrenza. Come dobbiamo leggere questa nuova fase? Una grande possibilità dataci da Microsoft di provare il nuovo software in anteprima, oppure una scelta “forzata”, visti i tempi spasmodici e snervanti di rilascio di versioni stabili?

Ultimo lampante esempio di smartphone beta-test sono proprio gli ultimi Lumia 950/950 XL: lanciati a fine 2015 con software non definitivo e con hardware non proprio recentissimo. È giusto chiedere 600 € e rotti per dei prodotti non maturi?

C’è anche da dire che, nel frattempo, Microsoft continua a promettere e a raccogliere dati (date uno sguardo alle condizioni del programma Windows Insider) da milioni di utenti in tutto il mondo!

Vale ancora la pena dare fiducia a Microsoft dopo anni di test e di promesse non mantenute? A voi la tastiera.

Autore | Pier Umberto Palissandro