La novità che ha fatto piacere a tutti gli utenti “reduci” di Windows Mobile è senz’altro il primo assaggio dell’interfaccia CShell, fuoriuscita dalla build 16212 trapelata per errore. Sebbene sia una ventata di aria fresca in un terreno sempre più arido, da sola non riuscirà a far risorgere Windows Mobile.

Prima di entrare nel merito della questione, è bene fare un po’ di chiarezza su cosa sia CShell e il suo rapporto con Windows Mobile. Se ve lo state chiedendo, no, non sarà il miracolo che state aspettando ma un nuovo, ennesimo, punto di partenza.

Cshell e il futuro di Windows Mobile

Per dirlo in parole povere, CShell è il nome della nuova interfaccia adattabile di Windows 10, e non una nuova versione di Windows o Windows Mobile, come erroneamente sta circolando in rete. CShell sarà in grado di scalare su tutti i tipi di schermi. In altre parole, si ha l’impressione visiva di avere un’interfaccia uguale, sul PC così come sullo smartphone. L’obiettivo di Microsoft nel lungo periodo è proprio questo, unificare l’esperienza d’uso su tutti i device, e per farlo è necessario avere un’interfaccia comune e funzioni in comune. Da questo assunto nasce il mito che Microsoft porterà Windows 10 sugli smartphone – non sta succedendo questo.
Microsoft intende porre le basi per un sistema con un’interfaccia grafica universale, in grado di eseguire la stessa app allo stesso modo su tutti i device. CShell è la porta per arrivare a questo risultato, ma sarà solo l’inizio. Per questi motivi ribadiamo nuovamente che Windows Mobile non è morto, perché semplicemente non può morire fino a che esisterà un mercato fatto di dispositivi mobile e non costituito esclusivamente da PC.
Tuttavia, questo non significa che gli attuali Windows 10 Mobile riceveranno queste novità, anzi. Se Microsoft puntualmente resuscita Windows Mobile, non si può dire altrettanto per le versioni precedenti, con un autentico cimitero di device dietro le spalle. Al momento non è chiaro quali siano i reali piani a Redmond, ma, se la storia ci insegna qualcosa, queste novità potrebbero rimanere esclusiva di una futura generazione di device.

Prime immagini dell’interfaccia CShell di Windows 10 su smartphone

CShell da sola non basta

CShell gira intorno alla piattaforma universale, altresì conosciuta come UWP. A scapito di quanti pensino che Microsoft non creda o non voglia continuare a investirci risorse, si sbagliano. Microsoft sta facendo di tutto per promuovere le app universali e il Windows Store. La conversione di programmi Win32 in app, recentemente riportata alla luce dei riflettori con Windows 10 S, fa parte di questo progetto e non servirà di certo a sostituirle, ma a veicolarne la crescita. Difficilmente vedremo questo tipo di applicazioni su dispositivi mobile, per questo motivo è da escludere la sostituzione di Windows Mobile con un eventuale Windows on ARM, almeno non nel breve periodo. Questa versione di Windows 10 al momento è destinata ai PC o, meglio, ai cellular PC.
Proprio la dimostrazione di CShell su Windows Mobile trapelata ha chiarito che sarà probabilmente questa la versione di Windows destinata a futuri dispositivi mobile. Con un’esperienza d’uso identica alla controparte Desktop, a eccezione dei programmi, e la flessibilità della piattaforma universale, rimane l’alternativa migliore per i device di dimensioni ridotte. Con l’interfaccia comune tra Desktop e Mobile fatta di Centro notifiche, Start screen e altri elementi come la tastiera, Microsoft può veramente sperare di offrire un ecosistema unificato su qualsiasi device. CShell significa anche un implicito e attesissimo miglioramento di Continuum, dove è in grado di raggiungere la massima espressione delle sue potenzialità, trasformando veramente uno smartphone in un PC tascabile.

Nuove immagini di CShell in modalità Continuum su Windows Mobile

Se questi sono i lati positivi, il rovescio della medaglia è che si torna al vero problema di sempre, le applicazioni, il solo e unico ingrediente magico per far funzionare una piattaforma mobile. Microsoft non può sperare di cambiare il trend attuale semplicemente con un “make-up” dell’interfaccia, ci vuole altro per evitare un nuovo fallimento, e lo sa.

CShell come base di una nuova partenza

CShell può essere considerata come le fondamenta sulle quali costruire una casa. I mattoni, le app universali, esistono ma non bastano. Microsoft sta cercando in tutti i modi di far decollare il Windows Store, arricchendolo con tutti i contenuti più utilizzati dagli utenti e fornendo tool e supporto agli sviluppatori. CShell potrebbe rappresentare lo sforzo ultimo per convincere questi ultimi.
Unificando l’interfaccia, si spianano ancora di più le differenze tra PC e Mobile agli occhi degli utenti. Un’esperienza d’uso unificata su PC Desktop, forte di mezzo miliardo di device, come mai prima d’ora potrebbe convincere gli sviluppatori e le software-house a sviluppare una sola app per PC, tablet, console, visori e smartphone. Non è un caso che Microsoft abbia lanciato una versione di Windows priva della possibilità di installare programmi, ma basata unicamente sullo Store. Inoltre, a Redmond hanno un altro asso nella manica: il nuovo ramo di sviluppo contenente l’interfaccia unificata non supporta le vecchie app di Windows Phone, creando una grossa frattura con la versione precedente. Mandando in pensione Windows Phone e con lui WhatsApp e altre applicazioni Silverlight, Microsoft potrebbe seriamente costringere gli sviluppatori a fare quello che non gli riuscì con Windows 10 Mobile.

Questi fattori uniti insieme potrebbero decretare un vero nuovo inizio per la piattaforma mobile, o l’ennesimo tentativo prima di un nuovo fallimento – questione di punti di vista. Le carte sono sul tavolo, la mano passa a Microsoft.

Articolo di Windows Blog Italia
Immagine | Windows Central