I primi PC con a bordo Windows on ARM stanno per arrivare sugli scaffali dei negozi, ma dalle prime recensioni sembrerebbero essere già un flop. La storia si ripete? Forse no.

Un processore da smartphone all’interno di un PC

Microsoft ha sorpreso tutti quando ha annunciato di voler rendere possibile l’esecuzione di Windows 10 (quello vero) sui processori ARM, era un sogno che si realizzava. Un sogno che vedeva i processori Snapdragon – che attualmente si trovano principalmente in tablet e smartphone – in grado di eseguire le esose applicazioni desktop come Photoshop o l’intera suite Office, oltre alle app già compilate per l’architettura ARM. I primi PC con un processore Snapdragon 835 – ormai già vecchio di un anno, visto che ci sono smartphone con Snapdragon 845 – sono finalmente arrivati, ma il sogno utopistico sembra essere svanito. La promessa dei produttori era di lanciare PC che offrissero una connettività LTE sempre attiva, in grado di eseguire i programmi a cui tutti gli utenti sono abituati e in una fascia di prezzo non proibitiva.

Windows on ARM come Windows RT?

Tre promesse, ma solo una mantenuta (per ora): lo Snapdragon 835 in un PC offre la possibilità di inserire una SIM e godere di velocità di connessione che, fino a ora, erano esclusiva di smartphone di fascia altissima, come il Samsung Galaxy S8.
La possibilità di eseguire tutti i programmi che gli utenti installano di solito nei propri PC? Non esattamente. Windows on ARM è in grado di eseguire tutti i software compilati per processori ARM – la maggior parte delle UWP presenti nello Store rientra in questa categoria – e alcuni programmi a 32-Bit (x86) che, invece, vengono soltanto emulati. E qui iniziano i compromessi.

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Tutti i software scritti a 64-bit (x64) sono esclusi (almeno per ora) e mostrano un errore in fase di installazione. Il supporto a questa fascia di programmi sarebbe in arrivo, anche se molto probabilmente bisognerà aspettare la fine dell’anno, con il prossimo aggiornamento di Windows 10, Redstone 5. Non solo, i PC con un processore ARM hanno diverse limitazioni, che vanno a restringere ulteriormente l’elenco di programmi eseguibili. Tra le principali limitazioni troviamo quelle in ambito gaming, che costringono gli utenti a divertirsi con giochini casual presenti nel Microsoft Store, come Asphalt o Candy Crush. Limitazioni che si ripercuotono anche sulle prestazioni scarse delle app emulate, come Chrome e Opera. Google Chrome, il browser più usato al mondo, non funziona bene sul nuovissimo PC che Mario ha comprato e pagato non poco. Esatto, perché nonostante la promessa dei produttori fosse quella di rendere accessibile a tutti questa nuova tipologia di prodotti, i prezzi di partenza per questi primi 2-in-1 non sono di certo bassi. Si parla di 699 € per un PC con soli 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna.

L’asso nella manica: l’autonomia

È compito dell’azienda far capire a tutti verso quale tipologia di utente questi PC sono indirizzati – gli utenti meno “geek”, che fanno un uso davvero leggero del PC, con web-browsing, uso di Office e qualche UWP dallo Store, enfatizzando il maggior punto di forza di questi dispositivi, la durata della batteria oltre le 20 ore (reali).
Ma non basta: sta ai produttori abbassare il prezzo in cui sono posizionati i dispositivi con Windows on ARM, abbassando anche le aspettative di chi ne compra uno. Microsoft, infine, non può aspettare che le prestazioni dei SoC di Qualcomm migliorino drasticamente da un mese all’altro, consentendo un’esperienza utente quantomeno decente. È necessario migliorare la qualità del software, ampliare il supporto di Windows on ARM per includere i programmi x64 e ottimizzare le prestazioni durante l’esecuzione di app x86 emulate.

La storia, quindi, si ripete? Windows on ARM sarà un flop come lo è stato Windows RT? Dipende tutto da Microsoft, come al solito. Voi cosa ne pensate? Windows on ARM avrà un mercato e un futuro più roseo di Windows RT? Scriveteci le vostre opinioni a riguardo nei commenti.

Articolo di Windows Blog Italia
Fonti | Thurrott, The Verge