Smart working VPN

Come tutti sappiamo, il Covid ha segnato le nostre le nostre vite negli ultimi mesi e di certo potremmo vedere le sue conseguenze ancora per molto. Per quanto riguarda il nostro settore, come abbiamo già visto, le vendite di PC sono state rallentate dall’epidemia (anche a causa dei blocchi e ritardi di produzioni di componenti, in grande parte provenienti dalla Cina), ma allo stesso tempo il mondo digitale online ha registrato un’impennata mai vista prima, rendendo evidente l’importanza della tecnologia nella nostra vita: dal lavoro alla scuola, dalla comunicazione all’intrattenimento.

Come cambia, dunque, il nostro rapporto con la tecnologia? E davvero ci basterà avere un telefono in mano per gestire la nostra quotidianità? Abbiamo individuato le aree che più hanno risentito dell’influenza tecnologica e cercato di delineare un quadro futuro.

  1. Acquisti

Indubbiamente è l’e-shopping – che non si è mai fermato – uno dei settori più coinvolti dall’innovazione tecnologica. Se già i negozi tradizionali erano messi a dura prova ora, a causa del Covid e delle restrizioni, c’è stato un ulteriore rallentamento a favore delle piattaforme online, prima tra tutte Amazon. Corre voce in questi giorni che il suo fondatore Jeff Bezos potrebbe diventare uno dei pochi a raggiungere un patrimonio personale di 1000 miliardi di Dollari. E non possiamo di certo sorprenderci se pensiamo che ognuno di noi almeno una volta nella vita ha usato Amazon. L’e-commerce e lo shopping online sono facili, immediati, tutto è disponibile, le nostre preferenze vengono registrate e siamo indirizzati attraverso automatizzazioni e profilazioni ad acquistare determinati prodotti. Certamente non sarà la fine dei negozi tradizionali, non nell’immediato, ma di certo i pochi click che ci separano da un acquisto online saranno sempre più presenti nelle nostre vite.

  1. Smart working

Grazie alla tecnologia abbiamo potuto continuare a lavorare. I software per la gestione del team e delle risorse condivise hanno registrato un aumento nell’uso e nelle vendite. Sono molte le aziende che hanno rivisto anche i protocolli di gestione del lavoro e della sicurezza informatica, a beneficio di tecnologie per la sicurezza come le VPN, protocolli voice over Internet (VoIP), riunioni virtuali, tecnologia cloud, strumenti di collaborazione lavorativa e persino tecnologie di riconoscimento facciale per continuare a lavorare anche durante l’emergenza. Non è però tutto oro quel che luccica, lo sappiamo bene, e la gestione delle risorse da remoto può causare isolamenti, ritardi nello svolgimento del lavoro, ma anche ritardi a causa di mancati investimenti in tecnologie e infrastrutture adeguate al nuovo mondo digitale.

  1. Smart education o didattica a distanza

Ormai l’anno scolastico terminerà senza che gli studenti rivedano i propri banchi. L’epidemia di Covid ha colpito 1,57 miliardi di studenti ma, grazie appunto alla tecnologia, gran parte dei ragazzi in tutto il mondo ha potuto continuare a seguire le lezioni – o, almeno, parte di essa. L’e-learning si sta sperimentando da molti anni ed in alcuni casi comprende dei metodi interattivi come realtà virtuale, realtà aumentata, stampa 3D e intelligenza artificiale. Certo, la didattica tradizionale si affida a strumenti ben più semplici quando diventa online, ma in futuro potremmo vedere bambini sempre più connessi a programmi educativi digitali.

  1. Salute

L’ultimo punto riguarda la sanità. Se la tecnologia, le innovazioni e nuove strumentazioni e automatizzazioni hanno reso interventi e diagnosi complessi molto più semplici da effettuare, lo sviluppo di app specifiche aiuterà nel campo della prevenzione. Non pensiamo solo alle tanto discusse app di tracciamento, ma anche ai dispositivi IoT che indossiamo e rilevano i nostri segni vitali, o alcuni questionari attraverso chatbot che possono effettuare delle diagnosi preliminari. Tutti questi strumenti raccolgono numerosi dati sulla nostra salute.

Questi nuovi strumenti, però, soprattutto le app di tracciamento, introdotte per cercare di contenere i positivi al virus, hanno sollevato diversi dubbi sulla gestione dei dati raccolti e la privacy degli utenti. Secondo un sondaggio di ExpressVPN, mentre il 54 % degli adulti americani intervistati ha espresso la volontà di scaricare volontariamente un’app di tracciamento, le preoccupazioni relative al potenziale uso improprio dei dati continuano a essere elevate: l’84 % ritiene che il governo potrebbe fare un uso improprio dei dati e il 79 % teme che le aziende tecnologiche faranno lo stesso.