Nuovo annuncio e nuovo putiferio nel web. Nonostante la presentazione quasi perfetta di Windows 11 Microsoft non si è fatta mancare un altro madornale errore di comunicazione.

30 AGOSTO 2021 | Microsoft è tornata a parlare dei requisiti minimi di Windows 11 creando nuovo caos sulla vicenda con nuove dichiarazioni seguite da ulteriori comunicazioni contrastanti e poco chiare. Il 27 agosto Microsoft ha aggiornato la lista dei processori compatibili e ribadito la presenza di alcune limitazioni inderogabili che non permetteranno di aggiornare molti vecchi device.
Tuttavia, sebbene il chiarimento sia stato valido e doveroso, con una ulteriore comunicazione ha di nuovo creato caos sulla vicenda contraddicendo in parte quanto appena comunicato. Tramite una dichiarazione nei briefing alla stampa, ma senza un vero annuncio ufficiale, sembrerebbe che Microsoft non voglia impedire del tutto di installare manualmente Windows 11 sui PC con hardware non supportato, che potrà essere effettuato con installazione manuale tramite ISO. Successivamente all’uscita della notizia, ha aggiunto tramite dei portavoce che potrebbe esserci la pesante limitazione di non poter ricevere poi ulteriori aggiornamenti di feature, di driver e di sicurezza.
In primo luogo questa eventualità contrasta con quanto è possibile fare attualmente con l’installazione manuale delle ISO e la ricezione degli aggiornamenti tramite Windows Update, per tanto riteniamo che anche dopo il rilascio pubblico dovrebbe essere possibile continuare a riceverli. In secondo luogo questa prospettiva lascerebbe moltissimi PC non protetti e questo andrebbe contro le linee guida Microsoft e le stesse motivazioni di sicurezza che limitano l’hardware non supportato a passare a Windows 11. In terzo luogo potrebbe esserci un fattore legale circa l’eventuale supporto ufficiale a vecchie configurazioni che vincolerebbe Microsoft, come accaduto con i processori Clover Trail e Windows 10, per tanto preferirà non annunciare ufficialmente il supporto sui device non supportati sebbene all’atto pratico risulti possibile farlo.
Insomma, nonostante il tentativo di chiarimento da parte di Microsoft, rimangono ancora molti punti di domanda ai quali Microsoft non è riuscita ancorao non ha volutodare risposta. In ogni caso se si fosse voluto aprire ufficialmente a tutti i device si sarebbe fatto dall’inizio, per tanto l’upgrade sui device non supportati rimarrà una soluzione possibile ma non ufficiale, che interesserà solamente gli utenti esperti e taglierà fuori dall’aggiornamento a Windows 11 moltissimi “vecchi” PC.

29 GIUGNO 2021 | Dopo il rilascio della prima build preview e le scuse per i fraintendimenti sui requisiti minimi, Microsoft continua a peccare in comunicazione lasciando poco chiari alcuni aspetti riguardo la possibilità di aggiornamento a Windows 11. Dapprima la vaga promessa della revisione al ribasso di alcuni requisiti in futuro, poi la rimozione dell’app Health Check che ha creato il caos, arrivando alla promessa infranta di poter testare le build di Windows 11 anche senza i requisiti minimi (e in alcuni casi pure) per chi già era nel canale Dev con il messaggio errato nelle impostazioni di Windows Insider. Insomma in questo marasma moltissimi utenti si sono visti tagliati fuori dalla preview, per errore o per obsolescenza dell’hardware.

26 GIUGNO 2021 | Dopo il chiarimento sul requisito di TPM 2.0, Microsoft ha ribadito che Windows 11 sarà supportato solamente con processori compatibili riportati in questa lista. Tuttavia dalle prove effettuate sembrerebbe che sia comunque installabile su device con specifiche non supportate ufficialmente nella lista, come già accaduto in passato con le precedenti versioni di Windows. I requisiti riportati nella documentazione ufficiale potrebbero valere unicamente per i nuovi PC e non quelli preesistenti da aggiornare. In ogni caso Microsoft ha promesso ulteriori chiarimenti sulla faccenda a breve; torneremo ad aggiornarvi non appena ci saranno delle novità in merito.

25 GIUGNO 2021 | Microsoft ha aggiornato la pagina di supporto rimuovendo i riferimenti ai requisiti minimi non consigliati che riportavano la compatibilità TPM 1.2. Per tanto solamente i device dotati di TPM 2.0 saranno supportati ufficialmente.

Windows 11 e i “falsi” requisiti minimi

Il nuovo sistema operativo di Microsoft sebbene sia gratuito è abbastanza esigente in termini di hardware. Tra i requisiti per il funzionamento richiede la presenza di un modulo TPM, del quale potete verificare la presenza con questa guida, e di un processore abbastanza recente – ma non quanto possiate pensare. Il problema più grande non sono i nuovi requisiti ma la mancanza di comunicazione. Dopo l’annuncio e la pubblicazione delle pagine di supporto gli utenti sono stati lasciati in balia del tool di supporto buggato ora aggiornato, che ha creato un generalizzato falso allarme a causa dei check sulle specifiche hardware falsati e senza dare alcuna spiegazioni sulle motivazioni del mancato supporto.

Dalle prime ore dopo la presentazione si sono viste situazioni di PC recentissimi da migliaia di euro incompatibili, persone prese dal panico alla ricerca di moduli TPM sul web e altrettanti sciacalli pronti a venderglieli a prezzi rincarati. La realtà è che anche macchine di quasi dieci anni fa dovrebbero essere compatibili.

Come spiegato nel dettaglio da Microsoft dietro la scelta di aggiungere il requisiti della tecnologia TPM c’è una valida ragione di sicurezza. Visti i numerosi attacchi informatici di questi ultimi tempi permetterà a Windows 11 di garantire un livello di protezione più elevato rispetto al suo predecessore.

Con Windows 11, stiamo rendendo più facile per i clienti ottenere protezione da attacchi avanzati immediatamente. Tutti i sistemi Windows 11 certificati verranno forniti con un chip TPM 2.0 per garantire che i clienti traggano vantaggio dalla sicurezza supportata da una radice di attendibilità hardware.

Oltre all’errore di comunicazione sul tool di supporto Microsoft ha anche omesso che i requisiti minimi non sono in realtà completamente veri. In una seconda pagina di supporto (ora aggiornata) Microsoft aveva inserito specifiche hardware meno esigenti di quelle ufficiali, confermando che Windows 11 potrebbe girare anche su hardware di quasi dieci anni fa, seppur non consigliato.

Sono disponibili nuovi requisiti hardware minimi per Windows 11. Per eseguire Windows 11, i dispositivi devono soddisfare le seguenti specifiche. I dispositivi che non soddisfano il hard floor non possono essere aggiornati a Windows 11 e i dispositivi che soddisfano il soft floor riceveranno una notifica che l’aggiornamento non è consigliato.

Requisiti non consigliati

  • CPU: Core >= 2 e velocità >= 1 GHz
  • Memoria di sistema: TotalPhysicalRam >= 4 GB
  • Memoria: 64 GB
  • Sicurezza: versione TPM >= 1.2 e SecureBootCapable = True
  • Smode: Smode è falso o Smode è vero e C_ossku in (0x65, 0x64, 0x63, 0x6D, 0x6F, 0x73, 0x74, 0x71)

Requisiti consigliati

  • Sicurezza: Versione TPM >= 2.0
  • Generazione CPU

Come spiegato chiaramente i requisiti non consigliati prevedono un processore più vecchio dell’ottava generazione e un modulo TPM 1.2, per tanto anche PC più datati dovrebbero essere aggiornabili senza problemi. Insomma, si è fatto – come si suol dire – molto rumore per nulla. Anche se il vostro PC risultasse ora incompatibile probabilmente dovrebbe essere aggiornabile senza problemi, senza contare le guide che arriveranno per forzarne l’installazione.

Il vostro PC non supporta Windows 11? Ditecelo nei commenti qui sotto.

Articolo di Windows Blog Italia